Interviste con ali di pollo molto piccanti - Il Post (2024)

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A settembre Zlatan Ibrahimovic, ex giocatore del Milan e oggi consulente del gruppo che ne è proprietario, RedBird Capital, ha partecipato a Hot Ones, una serie YouTube statunitense di grande successo. Il suo format è semplice: il conduttore, Sean Evans, intervista una celebrità – tra sportivi o personaggi dello spettacolo – mentre mangiano delle alette di pollo o crocchette condite con salse sempre più piccanti.

Il programma esiste dal 2016 e nel corso degli anni ha attirato un pubblico sempre più vasto anche perché la piccantezza delle salse provoca reazioni spesso divertenti e garantisce una grande spontaneità dell’ospite, rendendo quelle di Hot Ones interviste diverse da quelle dei tradizionali late show televisivi statunitensi. Un altro elemento chiave per il successo della serie è Evans stesso, ex giornalista per la rivista di cultura giovanile Complex: succede spesso che gli ospiti gli facciano i complimenti per la ricerca che ha fatto su di loro (su YouTube esistono diverse compilation di reazioni positive alle sue interviste).

Nelle prime puntate gli ospiti erano perlopiù rapper, musicisti o comici ma nel corso degli ultimi anni le ambizioni della serie sono aumentate: negli ultimi mesi, oltre a Ibrahimovic, Evans ha intervistato Pharrell Williams, Gwyneth Paltrow, Lewis Hamilton e persino Paperino (in una puntata speciale parzialmente animata).

Nonostante il successo, il futuro della serie è oggi incerto a causa dei problemi della sua proprietà, BuzzFeed, sito di informazione e intrattenimento che negli anni Dieci ha avuto una grossa crescita per poi entrare in crisi. Secondo Bloomberg, infatti, BuzzFeed sta cercando di vendere First We Feast, società che produce Hot Ones, con l’intenzione di risanare il proprio debito societario, che ammonta a circa 100 milioni. Un primo tentativo di vendere First We Feast non è andato però a buon fine: il prezzo fissato da BuzzFeed, 70 milioni di dollari, è stato ritenuto troppo alto da tutti gli interessati, nonostante la società sia profittevole, con 30 milioni di dollari di entrate all’anno, grazie soprattutto allo sfruttamento del brand Hot Ones.

BuzzFeed comprò First We Feast nel 2021, alla fine del suo periodo di espansione (l’anno precedente BuzzFeed aveva comprato il sito di news HuffPost). All’epoca l’obiettivo del fondatore e amministratore delegato della società, Jonah Peretti, era di espandere le proprietà del gruppo per poi quotarsi in borsa: a causa dei molti cambiamenti nel settore dei media, però, la quotazione in borsa fu deludente (nel primo giorno in borsa perse il 12% del suo valore). Da allora BuzzFeed, che un tempo aveva raggiunto una valutazione di un miliardo di dollari, ha continuato a perdere valore e oggi ha una capitalizzazione di mercato di 78 milioni di dollari.

A preoccupare non è solo il prezzo fissato da BuzzFeed per First We Feast ma il fragile equilibrio su cui si basa il successo di Hot Ones, di gran lunga la proprietà più interessante dell’azienda. Pur essendo co-creatore (insieme a Chris Schonberger) e volto della serie, infatti, Evans non possiede il format, nemmeno in parte: la sua collaborazione si basa su contratti a tempo determinato che finora sono sempre stati rinnovati. Il timore per gli eventuali acquirenti dell’azienda è che per avere Hot Ones sia necessario non solo pagare 70 milioni di dollari per First We Feast ma anche ridiscutere il rapporto con Sean Evans, con un’ulteriore spesa. Da questo punto di vista la presenza di Evans è un tale problema che BuzzFeed ha dovuto comunicare ad almeno un candidato acquirente di «essere aperta a sostituirlo come presentatore», sempre secondo Bloomberg.

La situazione di stallo sta avendo ripercussioni anche all’interno del team di Hot Ones, frustrato nei confronti di BuzzFeed e convinto che l’azienda non stia garantendo le risorse necessarie all’espansione dello show, che potrebbe creare nuove salse piccanti da mettere in vendita ma anche produrre eventi o stringere accordi con servizi di streaming. Il canale YouTube Colin and Samir, che si occupa di content creator e cultura digitale, ha realizzato un video sulla «morte in veloce avvicinamento di Hot Ones», che tra le altre cose sottolinea come in passato Evans si fosse sentito «poco apprezzato» dalla società per cui lavorava.

Un altro fattore di rischio, sia per l’acquisizione di Hot Ones che per il futuro del programma stesso, è la competizione crescente. Senza pagare decine di milioni di dollari per acquisire la proprietà intellettuale del format, infatti, diverse aziende si sono ispirate a Hot Ones per produrre show su YouTube che mescolano le interviste al consumo di cibo. Un esempio è Last Meals, prodotto da Mythical Kitchen, in cui personaggi del mondo dello spettacolo raccontano quale sarebbe la loro ultima cena, e la consumano mentre rispondono alle domande dell’intervistatore. La serie sta avendo un grande successo e dimostrando quanto l’idea alla base di Hot Ones sia replicabile. Tra gli ospiti di Last Meals c’è stato anche lo chef Gordon Ramsay, già ospite a una puntata di Hot Ones che ha 128 milioni di visualizzazioni. Lo scorso agosto lo stesso Sean Evans ha partecipato allo show.

Un altro esempio di successo è Chicken Shop Date, programma su YouTube della giornalista britannica Amelia Dimoldenberg, che negli ultimi anni ha avuto una crescita continua con ospiti di grande rilievo come Cher, Sabrina Carpenter e Jennifer Lawrence (ma anche, ancora una volta, lo stesso Sean Evans) e in cui tra le altre cose si mangia come fosse un appuntamento al ristorante.

La concorrenza a Hot Ones – o meglio a Evans – non è solo esterna ma anche interna all’azienda. Hot Ones esiste infatti nel canale YouTube di First We Feast di cui però non è l’unico format disponibile: negli ultimi anni sono nate altre serie, come “Hot Ones Versus”, in cui due celebrità affrontano un’intervista simile a quella dello show originale leggendo le domande e mangiando alette di pollo con salsa piccante. Alcune di queste puntate hanno avuto un successo di pubblico paragonabile a quelle della serie Hot Ones originale, come quella con gli attori della serie The Boys, Antony Starr e Chace Crawford, che in tre mesi ha superato i 5 milioni di visualizzazioni. Hot Ones Versus non è l’unico format a tema cibo piccante palesemente ispirato a Hot Ones del canale: ci sono anche Heat Eaters e Snacked, che declinano il format originale in modi differenti, con buon riscontro da parte del pubblico. In nessuno di questi show, però, c’è Sean Evans, a conferma del fatto che BuzzFeed sta già cercando di rendersi indipendente dal presentatore.

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Author: Corie Satterfield

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